La protagonista della storia Igiaba Scego, l’autrice, fa dei sogni sul nonno Omar che le racconta il periodo del colonialismo e del fascismo in Somalia. Omar racconta alla nipote che lui non sapendo bene cosa fosse il fascismo credeva che fosse una cosa giusta ed aderiva a tale partito.
Leggere questo libro è stato difficile, a causa delle crudeltà raccontate, per esempio ho scoperto, grazie al libro, che il celebre Walt Disney era fascista.
Purtroppo devo dire che sono rimasta delusa da questo racconto, perché la narrazione era lenta, però mi ha insegnato molto, tutto ciò che a scuola non insegnano.
Il linguaggio è molto particolare perché nei sogni l’autrice aveva 11 anni, ma nella realtà ne aveva 40.
Omar nonostante avesse aderito, all’inizio, al partito fascista, era una brava persona solo non era a conoscenza della realtà dei fatti.
Il passaggio del libro che mi ha più colpita è quando Omar racconta alla nipote di aver lavorato per i fascista, ma che poi se ne era pentito.
Quando Omar racconta il colonialismo, parla degli italiani come se fossero dei mostri. Mi sono sentita ferita perché, come sappiamo, era un periodo in cui il fascismo aveva preso il controllo della mente umana e gli italiani non si rendevano conto di quello che facevano.
Il finale del libro è aperto, mi è piaciuto questa tipologia di finale perché è un libro che secondo me non ha bisogno di un finale definitivo.