TUTTA INTERA

da Libernauta
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Esperance Hakuzwimana Ripanti

TUTTA INTERA

Einaudi 2022, 216 p.

Il fiume Sele taglia in due la città, e Sara ogni giorno lo attraversa per andare nella scuola di Basilici. I suoi studenti arrivano da tutte le parti del mondo e la guardano con diffidenza. La chiamano Signorina Bellafonte, perché anche se è nera (come la maggior parte di loro) non è una di loro: è cresciuta di là dal fiume. Sara è la figlia adottiva di un professore di liceo e della cuoca dell’asilo. Sua mamma preparava torte e coltivava rose, suo padre le ha insegnato la passione per le parole. Ora don Paolo le ha trovato questo lavoro, crede che lei sia la persona giusta. Giusta perché? Questi ragazzini avranno pure il suo stesso colore di pelle ma la scrutano, la sfidano di continuo. All’inizio non riesce a ottenere la loro attenzione nemmeno per mezz’ora. Forse la strada per comunicare passa per certe esperienze difficili del passato: ogni volta che si è sentita diversa, nel posto sbagliato. Settimana dopo settimana quei nomi impronunciabili e quei volti sfuggenti diventano piú famigliari: Tajaeli Kolu che le assomiglia cosí tanto, Zakaria Laroui con l’occhio pigro e zero modestia, Paul Bonafede che è mezzo italiano e sembra vergognarsene. Ma poi scompare Charlie Dí, che stava sempre seduta al terzo banco, e intanto si moltiplicano le aggressioni nel quartiere: ecco che questo processo accidentato ma prodigioso di conoscenza reciproca rischia di interrompersi. Eppure certe vite spezzate e ricucite possono ancora, come certi innesti, trovare il modo di fiorire.

L’autrice

Espérance Hakuzwimana Ripanti è nata in Ruanda nel 1991, durante gli anni del genocidio. Fino a tre anni è rimasta in un orfanotrofio gestito da un’associazione italiana, e dopo l’adozione è cresciuta in provincia di Brescia. Ha studiato all’università di Trento, e nel 2015 si è trasferita a Torino, dove ha frequentato la Scuola Holden. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro con la casa editrice People, intitolato E poi basta. Manifesto di una donna nera”.

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