HIDE scritto da Kieresten White è un libro che già guardando la copertina ti incute paura ma nello stesso tempo curiosità.
La parte superiore infatti è rappresentata da una grande ruota panoramica, attrattiva tipica dei Luna Park e come abbassi gli occhi già capisci che il libro nasconde qualcosa di inquietante e maligno.
Hide significa nascondere, tema ricorrente in tutto il romanzo. Nascondersi per gioco, nascondersi da se stessi, nascondersi dal mostro.
I protagonisti della sfida non sono scelti a caso, come sembra far credere all’inzio l’autore, a mano a mano che entri nel libro capisci che sono tutte persone sole, senza affetti e che nessuno li andrà a ricercare quando saranno sbranati. Ogni partecipante al gioco, se cosi si può definire, ha una storia triste che lo accompagna, un passato da cui ci si vuole nascondere perché ricco di violenze fisiche e psicologiche e di insicurezze; ognuno spera di vincere il premio per avere un futuro migliore, per diventare famoso e piacere agli altri. Dalle prime pagine ho capito subito che dietro a questo gioco, apparentemente divertente, vi era qualcosa di losco e oscuro ma non riuscivo a capire di cosa si trattasse, poi piano piano che la lettura è andata avanti alcuni sospetti hanno preso forma.
Non sempre la lettura è stata fluida e interessante, talvolta ho trovato alcuni passaggi un po’ lenti e noiosi e avrei voluto gridare a tutti i partecipanti di aprire il cancello, di andarsene e di scappare che il vero premio era la sopravvivenza. Ho fatto pure fatica a ricordare di tutti, la loro storia e talvolta sono pure dovuto tornare indietro per capire meglio.
Mi è piaciuta molto la parte finale quando i concorrenti capiscono il vero motivo perché si trovano lì e alcuni cercano di aiutarsi per salvarsi, alcuni addirittura offrono la vita per difendere quella degli altri. Un afrorismo afferma “ Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare” io invece direi che quando il gioco di Hide si fa duro conviene mettersi in salvo e scappare.
Martino