Libernauta

- «We are analogy-makers!» - che sta nel collegare ciò che si conosce con ciò che si è imparato leggendo 1 . Noi identifichiamo questo processo maieutico nei nostri “cerchi nar- rativi”, una tecnica attraverso la quale le storie escono dalle pagine per essere proposte ed esposte alla contaminazione con i vissuti e le esperienze dei ragazzi. Che l’uomo abbia bisogno di storie è una verità inoppugnabile ma è bene precisare che l’uomo ha bisogno di storie che lo riguardino, che parlino con sicurezza e fermezza a quell’io intimo im- prigionato tra le pieghe di un’iperinformazione che oggi, come non mai, distrae costantemente dalla riflessione, dal necessario ed indispensabile sospendersi del tempo nella contemplazione che precede la nascita del giudizio, la strutturazione del pensiero e, in una parola, la scelta. La questione del tempo è centrale. Nell’ecosistema digitale il cervello tende a subire un sovraccarico informativo. è stato stimato che in media un americano adulto deve processare ogni giorno 34 GB di informazioni, pari a circa 100mila parole (Roger E. Bohn, James Short, Measuring Consumer Information, in “International Journal of Communication”, 6, 2012, pp. 980–1000). A tale sovraccarico tendiamo a rispondere in tre modi: semplifichiamo; elaboriamo le informazioni in un tempo più rapido, leggendo “a raffiche”; seguiamo le priorità. L’esperienza della lettura profonda viene sacrificata in favore di comportamenti più consoni a questa esigenza di gestione del tempo. Ecco dunque lo skimming (lettura superficiale), lo skipping (salto di parti di testo) e il browsing (scorrimento veloce) 2 . Questo studio prende in considerazione un individuo adulto medio mentre ancora più raccapriccianti sono i dati che riguardano gli adolescenti, se consideriamo che il 90% delle informazioni che questi si trovano a processare nel tempo libero non contempla neppure la presenza di un testo. La lettura scompare completamente a favore del- l’immagine totale. I post dei nuovi social sono dei brevi video a tutto schermo dove si riproduce per gemmazione il vuoto espressivo e l’omo- logazione dell’estetica ad un canone unico dettato dal puro marketing. PRESENTAZIONE 35

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