Libernauta

Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri, Mondadori, 2010, p. 392 Maria, l’amministratrice condominiale libera e carismatica di un palazzo apparentemente come tanti, muore all’improvviso, in un incidente stradale. Rimane sua figlia, una bambina di sei anni: e rimane una lettera. La bambina si chiama Mandorla, e già nel nome ha tutto l’incanto e l’assurdità di quello che sarà il suo destino. Deborah Gambetta, Viaggio di maturità, EL, 2009, p. 150 è la storia di tre ragazzi che, appena finito l’esame di maturità, decidono di accompagnare uno di loro da Bologna a Gallipoli, in Puglia, alla ricerca della ragazza da cui è stato “mollato” e di cui è ancora innamorato. Chilometro dopo chilometro e canzone dopo canzone i tre compiono un “viaggio di maturità” che li porta ad aprirsi e guardarsi dentro. Barbara Garlaschelli, Marta nelle onde, EL, 1999, p. 88 Una storia di ordinaria violenza che si consuma fra le mura di casa. Sarà la diciannovenne Marta a ribellarsi e a liberare tutte, grazie all’aiuto e alla solidarietà di altre donne. Alessia Gazzola, Sindrome da cuore in sospeso, Longanesi, 2012, p. 143 Una simpatica ventitreenne un po’ imbranata, Alice Allevi, è in piena crisi: si è resa conto di non essere tagliata per diventare medico e si chiede cosa vorrebbe realmente fare della sua vita. Tuttavia il destino le riserva una sorpresa e, durante una visita al paese natio, si trova coinvolta in un delitto che le farà scoprire la sua vera vocazione. Fabio Genovesi, Esche vive, Mondadori, 2011, p. 388 Un paesino di provincia e tre persone molto diverse fra loro che si incontrano: il giovane Fiorenzo che ha perso la mano destra per uno stupido incidente; la bella Tiziana, laureata trentenne tornata al paese natale e Mirko fragile e ingenuo campioncino di ciclismo. Lorenza Ghinelli, Almeno il cane è un tipo a posto, Rizzoli, 2015, p. 266 Massimo non è uno sfigato: ce lo hanno fatto diventare a causa del nomignolo affibiatogli da Vito. Se ti chiamano Minimo è difficile che gli altri pensino che il tuo è un problema di altezza o di torace stretto. Vito però ha un segreto, un segreto fatto di lividi e serate trascorse trincerato in camera sua, e Massimo, suo malgrado, sta per scoprirlo. Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi, Mondadori, 2008, p. 304 Alice e Mattia conoscono la sensazione di essere soli e umiliati. Le loro vite profondamente segnate si incroceranno e si scopriranno strettamente uniti eppure I LIBRI 77

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