Libernauta

Stefano Massini, Ladies football club, Mondadori, 2019, p. 192 è una bella giornata d’aprile del 1917. Le operaie della Doyle &Walker Munizioni di Sheffield stanno mangiando i loro sandwich nel cortile della fabbrica. I mariti, i fratelli, i padri sono al fronte, e loro assemblano le granate, i proiettili e le bombe per armare l’esercito. Ma quel giorno, trovando un pallone abbandonato in cortile, Rosalyn, Violet, Olivia e le altre cominciano a giocare. Melania Gaia Mazzucco, Io sono con te. Storia di Brigitte, Einaudi, 2016, p. 264 Brigitte arriva alla stazione di Roma un giorno di fine gennaio. Ha vestiti leggeri, ha freddo, fame, non sa nemmeno bene dove si trova. Eppure era un’infermiera, madre di 4 figli che ora non sa nemmeno se sono ancora vivi. Questa è la storia di un incontro, di un calvario e una rinascita, la descrizione di un’Italia insieme inospitale e accogliente, politicamente inadeguata e piena di persone miracolose. Andrea Molesini, Non tutti i bastardi sono di Vienna, Sellerio, 2010, p. 376 Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch’esso antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918. Michael Moore, Stupid White Men, Mondadori, 2003, p. 305 “George, sei in grado di leggere e scrivere da persona adulta?” è la prima domanda che Michael Moore rivolge al suo Presidente. Moore racconta una civiltà ingorda e vuota, in bilico sull’abisso. Amelie Nothomb, Biografia della fame, Voland, 2005, p. 146 Il racconto, pirotecnico e toccante, degli anni di nomadismo al seguito del padre diplomatico: Giappone, Cina, Bangladesh. Il tutto consumato in una divorante fame di vita e di esperienze. Carlo Pallavicino, Tenetevi il miliardo, Baldini e Castoldi, 2004, p. 337 Cristiano Lucarelli, classe 1975. Uno che per la casacca amaranto ha rinunciato a una montagna di soldi. La storia della sua vita è la storia di un calcio diverso, più pulito, più sensato. Marco Paolini, Gabriele Vacis, Il racconto del Vajont, Garzanti, 1997, p. 142 Ricostruzione del disastro che il 9 ottobre 1963 provocò 2000 morti e distrusse un’intera valle e i suoi abitati. Non fu una tragedia naturale, ma un lungo e perverso intreccio di interessi e di omissioni che testimoniano tutto un periodo della storia italiana e del suo sviluppo industriale. I LIBRI 93

RkJQdWJsaXNoZXIy NTM2Nw==