Libernauta
Erri De Luca, L’ultimo viaggio di Sindbad, Einaudi, 2003, p. 53 Il marinaio Sindbad è al suo ultimo viaggio. Nella stiva un carico di uomini, donne, bambini, futuri clandestini d’Europa, aspetta di raggiungere le coste italiane. Romain Gary, La vita davanti a sé, Neri Pozza, 2005, p. 214 Ecco la storia di Momo, ragazzino arabo di Parigi, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea. Un romanzo in cui l’esistenza è vista e raccontata con l’innocenza di un bambino. Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli, Baldini Castoldi Dalai, 2010, p. 155 Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Faiza Guene, Kif kif domani, Mondadori, 2005, p. 124 La vita è dura per gli immigrati arabi a Parigi. Doria, quindicenne di origini marocchine, lo sa bene, ma non per questo si sente una vittima e non rinuncia a sperare. Khaled Hosseini, Il cacciatore di aquiloni, Piemme, 2004, p. 394 Un romanzo epico che permette di conoscere un paese al centro delle tensioni internazionali: l’Afghanistan. Una grande amicizia dal destino tragico e appassionante ci immerge nella storia degli ultimi trenta anni. Rolf Lappert, Pampa blues, Feltrinelli, 2013, p. 223 A Wingroden, un paesino tedesco, non c’è proprio niente da fare per un adolescente, tanto più se deve anche curare il nonno malato. Ben può soltanto sognare di fuggire in Africa con un vecchio furgoncino. Ma anche a Wingroden tutto può cambiare! Atiq Rahimi, Terra e cenere, Einaudi, 2002, p. 86 Un nonno con un fagotto di mele e il nipotino reso sordo dai bombardamenti non hanno più niente, né passato, né futuro. Una parabola sulla guerra e su ciò che rimane dopo ogni guerra. Amal Rifa’i, Odelia Ainbinder, Sylke Tempel, Vogliamo vivere qui tutt’e due, Tea, 2003, p. 183 Odelia e Amal hanno diciotto anni e vivono a Gerusalemme, ma una è israeliana e l’altra è palestinese. Le loro lettere raccontano la vita in una terra contesa e insanguinata dall’odio. LIBERNAUTA 2000 > 2020 96
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