di Marco Ponti e Christian Hill
Feltrinelli 2021, 192 p. 14 euro
Questa storia inizia a Barge, un piccolo paese nelle Langhe. È il settembre del 1943 quando Pompeo Colajanni, detto Barbato, arriva sulla piazza del paese con la divisa da ufficiale dell’esercito e il fazzoletto rosso delle Brigate Garibaldi al collo. Traccia una linea a terra spiegando che è il momento di scegliere da che parte stare: se da quella in cui si è tranquilli, dove si potrà sempre dire di non aver visto nulla (ma dove si saprà, sempre, di essere stati complici dei fascisti e dei nazisti) o da quella in cui si uccide o si viene uccisi. Franco, occhi scuri e un’aria da scugnizzo, Ester, che non ha ancora compiuto sedici anni, Pietro, un giovane soldato appena arrivato in paese, compiono il passo oltre quella linea, mentre Leletta, figlia di notabili del paese, deve restare al di qua, anche se solo per il momento. Così entriamo in questo romanzo, una grande avventura in cui, attraverso gli occhi di un gruppo di ragazzi e di altri personaggi, ispirati a persone realmente esistite, scopriamo (e viviamo) la storia della Resistenza italiana.
Gli autori
Marco Ponti, già professore di Economia Applicata al Politecnico di Milano, esperto di trasporti, si è specializzato negli Stati Uniti. Ha lavorato per tredici anni come consulente per la Banca Mondiale, poi per l’OCSE, la Commissione Europea e cinque ministri italiani dei Trasporti. Ha fondato la società di consulenza TRT ed è stato amministratore di società pubbliche nel settore.
Christian Hill è un ingegnere aeronautico che, subito dopo la laurea, ha deciso che non voleva fare l’ingegnere. Così si è dedicato al giornalismo, alla scrittura, alla fotografia e ai giochi di ruolo e di simulazione e per più di dieci anni ha diretto una rivista mensile dedicata alla fotografia digitale. Dopo che un suo racconto ha vinto un concorso organizzato dalla rivista letteraria «Inchiostro», ha deciso di dare più spazio alla sua grande passione: la scrittura.