Questo libro è molto scorrevole, ed ha un linguaggio molto semplice, adatto a lettori
come me. Non mi piace troppo leggere, anche perché non sono mai stata abituata a
farlo e non leggo più di 3 libri all’anno, a meno che non mi si richieda a scuola.
Normalmente una persona che non si interessa al mondo della lettura ci mette
mediamente un mese per leggere un romanzo di 300 pagine, o almeno questo
capita a me, ma questo libro mi ha preso particolarmente e ci ho messo 4 giorni per
finirlo. Non avevo mai letto un intero libro in così poco tempo, ho sempre letto libri
abbastanza fitti, tra un rigo e l’altro non c’era un interlinea e ad ogni fine capitolo
dovevo smettere per un paio di minuti di leggere per assimilare il tutto. Stranamente
questo romanzo in versi mi ha presa talmente tanto che non ricordo neppure le
piccole pause di quando si gira una pagina. Ho letto tutto con una tale disinvoltura
che a fine libro non mi sembrava vero. Ho riletto più volte alcune poesie perché mi
sono piaciute particolarmente come ad esempio “Baci stampati” a pagina 139 perché
le riflessioni di Xiomara danno un senso di leggerezza.
Non sono una fan delle storie d’amore, non mi disgustano ma non mi fanno
nemmeno impazzire, ma aldilà delle immagini che l’autrice vuole far percepire ai
lettori, trovo interessanti le piccole “pause” all’interno del discorso. Un’altra poesia
che mi è piaciuta tanto, perché mi ha fatto immedesimare nella protagonista, è stata
“Cose a cui pensi nella frazione di secondo in cui il tuo quaderno brucia”; infatti
penso che gli argomenti trattati in questi sei versi siano strettamente collegati ai
pensieri di ogni adolescente.
Non ho particolari note sul libro, l’unica cosa che avrei leggermente ampliato è il
discorso di pag 319, perché sarebbe stato più carino vedere come si stava riparando
il rapporto con la madre al di fuori del contesto delle apparenze. Mi aspettavo una
maggiore attenzione sui pensieri della madre.
Libro fantastico che consiglierei alla me delle medie.