Prima di leggere questo libro avevo già un’idea generale del colonialismo, tuttavia, lo ammetto la mia era una conoscenza abbastanza basilare; di tanto in tanto ce lo spiegavano a scuola, in maniera macchinosa ma niente più.
Leggere ‘Figli dello stesso cielo’ mi ha permesso molto di accrescere le mie conoscenze e, personalmente lo considero un libro molto carino, che riesce attraverso il semplice racconto del nonno di Igiaba a trattare tematiche molto importanti e complesse.
Il libro scorre piacevolmente, con semplicità e, riesce facilmente a imprimerti nella memoria eventi storici e date importanti senza tuttavia risultare noioso o monotono, e questo è molto importante, visto che i giovani si stancano subito quando si parla di storia.
Mi sento di consigliare questo libro ai ragazzi, specie ai più giovani, perché sicuramente gli consentirebbe di avere una visione più completa del colonialismo e di accorgersi delle influenze che ha lasciato tutt’ora nella nostra vita, e soprattutto nella nostra lingua (basta pensare al drink negroni, o al dolce moretto)
Su una scala di valutazione da 1 a 10 il mio voto è: 8,5