Il romanzo è ambientato in Italia durante la seconda guerra mondiale e narra alcune delle intense giornate di un gruppo di ragazzi che hanno scelto di prendere parte al movimento partigiano. Si tratta di un romanzo che trae ispirazione da fatti e personaggi realmente esistiti, rielaborati in una storia non ufficiale. I protagonisti della storia sono due fratelli di nome Astolfo ed Eufrasia, detta Cosetta, di famiglia nobile e benestante. La loro indimenticabile esperienza inizia il 19 settembre 1943, quando i due ragazzi conoscono il comandante Pompeo Colajanni, accompagnato da Zama, intento a tracciare una linea sul terreno; spiega che da una parte ci sono coloro che osservano, che non rischiano e che fanno finta di essere ciechi, dall’altra coloro che uccidono e vengono uccisi. A dover prendere una decisione sono altri ragazzi, che avranno qualche anno in più rispetto ad Astolfo e Cosetta, ma senza esitazione attraversano la linea entrando a far parte di coloro che resistono e che combattono i nazifascisti: si chiamano Pietro Franco ed Ester ma sono solo alcuni dei giovani ragazzi che parteciperanno alla guerra insieme ai protagonisti.
Anche se di nobili origini, stando al fianco dei partigiani, i due ragazzi si abituano alla guerra fin da subito e capiscono la ferocia, la violenza, le atrocità e la distruzione che essa comporta. Astolfo aiuta inizialmente portando le provviste e le munizioni, successivamente diventando un combattente mentre la sorella maggiore soccorre e medica i feriti. Durante il romanzo è possibile notare lo sviluppo emotivo e idealistico dei ragazzi i quali, trovandosi continuamente in situazioni ardue, spinose e complesse crescono e maturano. Astolfo diventa più sicuro di sé, capisce cos’è la sofferenza, il dolore, ma anche l’amore, mentre Cosetta diventa altruista e riesce a essere di sostegno per le persone che la circondano. Durante la lettura del romanzo la guerra viene descritta nelle sue varie sfaccettature, e vengono messi in risalto quei momenti che più la caratterizzano; su tutti la morte, che ricorre frequentemente e che fa da sfondo costante durante tutti i 19 mesi di guerra. La morte fa crescere velocemente i ragazzi che diventano più uniti quando perdono un compagno o quando viene dato per disperso. Non mancano le descrizioni delle perquisizioni e dei rapimenti fascisti: sono ben due le volte che i fascisti prendono in consegna due personaggi del romanzo, la prima volta si tratta di Emanuele Artom il quale verrà poi torturato e ucciso, la seconda, verso la fine del romanzo, si tratta di Cosetta che invece verrà salvata. Vengono poi descritte varie sparatorie sia tra i boschi che non, a indicare che la guerra era sempre presente, portatrice di morte e dolore. Il romanzo, grazie al suo particolare andamento narrativo che alterna fasi dinamiche ad altre statiche, rende facile l’immedesimazione del lettore all’interno delle scene create dal narratore rendendo la lettura coinvolgente ed emozionante.
Il ritmo narrativo risulta nel complesso costante, la punteggiatura mette in risalto alcune immagini, alcune idee in modo tale da enfatizzare i momenti più importanti è infatti ricorrente e molto utilizzata, le sequenze sono formate da frasi brevi e spesso spezzate dai punti. Il narratore è onnisciente, tuttavia vengono descritte maggiormente le situazioni dei due protagonisti.
Il romanzo oltre a colpire il cuore del lettore, ci vuol far capire che il dolore portato dalla guerra è enorme. Per questo bisogna tramandare gli eventi accaduti in passato per non ripeterli, anche se tutt’oggi tali disumanità avvengono ancora, perché purtroppo la mente dell’uomo non cambia. La vita è leggera e anche un soffio di vento riuscirebbe a portarla via e a non farla tornare più, per questo non bisogna perdere le nostre ore a combattere fra noi esseri umani. Bisognerebbe pensare soltanto a divertirci, amare e non perdere tempo, perché il tempo è sacro e ogni secondo della nostra vita è fondamentale.