SENZA UNA BUONA RAGIONE

da Eleonora Piombanti
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“Senza una buona ragione” è un libro che affronta un tema delicato: il bullismo. Il racconto porta il lettore a comprendere l’importanza del guardare oltre le apparenze e mostra quanto nelle situazioni peggiori siano fondamentali gli amici. 

La storia narra di una ragazza con i capelli ricci, Bianca Bianchi, che frequenta il liceo con determinazione. Lei crede di essere circondata da amici veri ma poi si accorgerà che non è così perché non tutto è come sembra. Bianca è una persona affidabile, timida, gentile, impacciata e sa ascoltare i problemi degli altri. È molto legata al fratello maggiore di due anni, Carlo Bianchi, con cui è cresciuta a causa dell’assenza dei suoi genitori impegnati nella gestione del loro bar. Carlo si è trasferito da qualche mese a Parigi per studiare all’Università La Sorbona in Francia e, quando un giorno torna a casa per le vacanze di Natale, lascia la sua bellissima, intelligente e sportiva fidanzata da tre anni, Greta Divino, che frequenta la stessa classe di Bianca (anche se non erano proprio amiche). Da questo momento, Bianca diventa sistematicamente vittima, all’inizio di piccoli incidenti, poi di cattiverie sempre più severe e davvero assurde: le hanno strappato le pagine da studiare, hanno usato la sciarpa di Bianca come straccio, le hanno procurato una punizione, le hanno rovesciato addosso la cioccolata calda, le hanno rubato il libro di fisica che le serviva per un’interrogazione importante, le hanno rubato la maglietta della Sorbona per poi attaccare poster in tutta la scuola di una donna nuda con la maglia che le copre la faccia per far credere che sia Bianca, hanno ordinato 4 libri erotici dalla biblioteca al nome di Bianca, le avevano aperto la porta dello spogliatoio mentre si stava cambiando, hanno usato della vernice verde per scrivere brutte cose sulla prof di religione sui muri facendo credere che fosse stata Bianca (questo evento le ha portato la sospensione) e poi le hanno messo del benzodiazepine nel drink (che sono dei sedativi-ipnotici).

Dietro ognuno di essi sembra esserci Greta, evidentemente così arrabbiata per essere stata lasciata da Carlo da vendicarsi con la sorella di lui. Bianca sprofonda pian piano in un abisso e nel suo naufragio verso la solitudine soltanto Mila, la compagna di classe speciale, attenta e premurosa, le rimane vicino. Mila era sempre sola e amava leggere. Come se non bastasse, successivamente il povero cane Birillo morirà per aver mangiato una polpetta avvelenata destinata ai cani da guardia e questo porterà Bianca in un pozzo nero di distruzione. Sarà solo molto lontano da casa che Bianca troverà la verità oscura e sorprendente dietro la sua caduta, e la forza per rialzarsi e ricominciare da capo. L’unica alternativa sembra quella di correre via e scappare da quell’inferno che la sta consumando e sarà proprio quello che Bianca farà dopo aver scoperto che dietro a questi scherzetti in realtà c’era Mila, riuscendo a trovare nella verità la luce in fondo al tunnel e la forza per rimettersi in piedi e ricominciare. La discesa agli inferi dura esattamente due terzi del libro e la rottura viene segnata da una pagina nera. Fortunatamente a questa caduta seguirà una risalita, dolorosa e faticosa, ma risalita. L’incontro con persone davvero brave e generose, la fortuna di essere ancora viva chissà poi come dato che quando ha scoperto la verità ha corso in strada perché voleva essere investita, l’incontro anche con un sentimento che molto si avvicina a quello dell’amore ma che non va come vorremmo. Il ragazzo in questione si chiama Thomas ed è un volontario di un rifugio per le persone in difficoltà. Spesso lui le ha chiesto se voleva chiamare la sua famiglia per dirgli che sta bene ma lei non ha mai voluto farlo; non si fidava più di nessuno.

E’ nell’ultima parte che i nodi vengono al pettine quando Bianca cerca un motivo a ciò che le è accaduto ed è lì che arriva la frase di Thomas che dà il titolo al libro. Bianca non è mai stata aiutata perché non ha mai chiesto aiuto, non ha avuto alcuna fiducia nel fatto che qualcuno potesse crederle o sostenerla. 

“A volte le cose succedono e basta, senza una buona ragione.” 

“Non ha senso cercare una risposta. Credo. Forse l’unica cosa che dipende da noi è scegliere cosa fare con quello che ci accade.” 

 

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