OLLY OLLY OXEN FREE – ALL YE OUTS IN FREE
Nasconditi.
Scappa.
Ogni morte è più dolce
di quella a cui inconsciamente vai incontro.
Per cosa giochi, compagno?
Tutti abbiamo degli scopi
ma nessuno ne ha davvero uno.
Bada, compagno,
che ti accorgerai di quanto è grande il poco che stai per perdere
nell’istante in cui la tua vita si ridurrà all’istante
del tuo ultimo respiro.
Kiersten White scrive di un gioco estremo in cui l’unica regola è nascondersi, non farsi trovare. Da chi, non è esplicitato. Si intuisce che c’è qualcosa di impalpabile, di enormemente antico e pericoloso che detta le regole, ma la conoscenza di cosa effettivamente sia arriva solo se il nascondiglio fallisce, e se il nascondiglio fallisce il concorrente è eliminato. Che verrà cancellato non solo dal programma ma anche dalla faccia della terra, il concorrente non lo sa. Se lo sapesse non lo farebbe…
Oppure sì?
Mack, la protagonista, non è che un cuore tra quelli di tanti che hanno delle aspirazioni o che hanno un blocco. Che si dimostreranno essere la stessa cosa, perché entrambe portano alla medesima conclusione: nascondersi. I 14 concorrenti sono ben allenati perché nascondersi è tutto ciò che hanno saputo fare. Nascondersi in loro stessi o da loro stessi, nascondersi da qualcuno o da un dovere, nascondersi nell’attesa di venir fuori trionfanti o per essere dimenticati. E se nascondersi per una volta può portare a un profitto, perché non tentare?
Tra questi 14 eletti, Mack è l’unica che riconosce che nella sua breve vita non ha saputo far altro che nascondersi, poiché è ciò che l’ha salvata da bambina. Perciò è convinta di essere destinata a vivere così: a vagare da un posto all’altro passando inosservata al mondo e a se stessa. Se il problema non ti vede, non può venire a farti del male.
Gli altri invece si crogiolano nelle loro identità e nelle loro occupazioni, dalla più importante alla più mediocre, vivono in silenzio la loro vita come se fosse già stata tracciata, più che nascondersi, sanno nascondere a se stessi che le cose possono andare diversamente, possono andare bene. Si nascondono dietro un dito, e si convincono che in fondo possono accettarlo, che così deve essere.
Si sgretolerà tutto quando
quando ti renderai conto di non essere che carne
e sangue di un antico folle sangue.
Sarà troppo tardi.
Da cosa si nascondono, se poi quella cosa li avrà comunque? Ingannano il tempo, si ingannano a vicenda, ma alla fine scadrà la precaria attesa, e non saranno che il sacrificio numero 1 o il sacrificio numero 2 della triste giornata. E la cosa ancor più triste, è che nessuno in quella triste giornata li piangerà, poiché nessuno sa cosa è realmente accaduto.
Povere anime morte con violenza e posticipate nel compianto e nel ricordo.
Tutto sembra seguire uno schema scritto anni prima da antenati matti o illuminati, ma forse è giunto il momento di cambiare le carte, di riscrivere un destino già fin troppo macchiato di sangue. E la chiave per farlo, dopo tanta penombra, è uscire allo scoperto.
Sofia Salvatici