Cris l’ho trovato un bel libro con un linguaggio scorrevole e molto vicino al nostro mondo di giovani. E’ la storia di un ragazzo il cui vero nome è Lorenzo, una ragazzo, educato, ubbidiente insomma un bravo figlio, quello che ogni genitore vorrebbe avere; Lorenzo inoltre è pure bello e bravo a scuola.
“Non gli manca niente”, puoi pensare all’inizio leggendo le prime pagine, poi mentre vai avanti con la lettura capisci che gli manca la cosa più importante: LA LIBERTA’ di essere Sé STESSO, LA LIBERTA’ di pensare e di agire.
La madre è una donna pressante e invadente che non lo lascia libero nemmeno di provare emozioni e sentimenti.
Il suo rapporto con la madre è talmente disturbato che Lorenzo pensa anche al suicidio e/o ad eliminare lei, la “MADRE ASFISSIANTE”.
Poi l’occasione di cambiare la sua vita gli capita quando meno se lo aspetta durante una sosta all’autogrill.
Sale su un rimorchio, il rimorchio di una barca che, lo “imbarcherà” in quella che sarà finalmente la sua vera e nuova vita.
A mio parere la barca rappresenta l’involucro della sua rinascita, si nasconde dentro come Lorenzo e ne esce a Riccione con nuova nuova identità quella di Cris. La barca rappresenta il diverso utero materno.
La sua nuova esistenza inizia a Riccione senza soldi, abiti e amici ma con un con un grande obiettivo: trasformare se stesso e andare incontro a un futuro diverso.
In questa città sinonimo di vacanza e puro divertimento conoscerà alcune persone che lo aiuteranno a conoscere meglio sé stesso, i suoi bisogni, i suoi desideri anche quelli più intimi e profondi da sempre inibiti da un’educazione rigorosa e intransigente.
Lorenzo/Cris affronta le varie sfide che la vera la nuova vita gli offre senza mai pentirsi della scelta fatta.
Lo definirei un libro di rinascita, nel quale predomina la speranza e la positività. Lorenzo abbandona subito l’idea del suicidio per abbracciare invece la vita, una vita nuova, una vita dove la felicità non ha prezzo.
Martino